Se anche tu sei interessato a come fare soldi su internet, allora leggi attentamente quest’articolo in quanto ti farò una panoramica veloce di quelli che sono i metodi più gettonati e conosciuti per guadagnare col web. Attenzione però: i sistemi di cui parlerò non sono, ovviamente, tutti remunerativi allo stesso modo.
Prima di andare avanti, una doverosa premessa: diffida da chi ti propone metodi “veloci” per fare tanti soldi senza fare nulla o, peggio ancora, giocando nei vari casinò online o con le catene di sant’Antonio. Sono tutte fregature e chi ti dice che si può guadagnare seriamente in questo modo si dovrebbe solo vergognare e andare a nascondersi!
I soldi si guadagnano solo lavorando davvero, online come offline. Punto. Detto questo, i lavori meglio pagati nel web, così come nella vita “reale”, sono quelli che prevedono un alto valore aggiunto che vai a dare e che, quindi, risolvono delle esigenze reali dei navigatori tuoi potenziali clienti.
Proprio per questo motivo, nel presente articolo non solo non ti parleremo di quei sistemi di guadagno online che riteniamo delle vere e proprie truffe (o quasi), ma non vogliamo parlare neanche di quei sistemi dove lavori tantissimo e incassi pochissimo (anche se sono legali), in quanto li riteniamo soltanto una inutile perdita di tempo ed energie!
Uno dei lavori potenzialmente più interessanti, se vuoi veramente sapere come fare soldi su internet, è sicuramente quello di gestire un blog in maniera strategica. Che significa “in maniera strategica”? Vuol dire NON nel modo in cui viene gestito dalla stragrande maggioranza delle persone. Mi spiego meglio, seguimi…
Aprire un blog per scrivere su argomenti generici, o per parlare del compleanno della figlia o del proprio cane, non serve a nulla. I blog che fanno guadagnare sono solo quelli che trattano, in modo professionale, di determinati argomenti (possibilmente di nicchia). Il sito che stai leggendo in questo momento è un tipico esempio di blog di nicchia, focalizzato su una tematica ben specifica.
Ovviamente alcune nicchie sono più sfruttabili di altre ma, in genere, argomenti che suscitano interesse offline lo suscitano anche online. Argomenti come finanza, salute, debiti e prestiti, sport, politica, motori, donne, sesso, eccetera, sono tutte cose che potenzialmente possono sviluppare tantissimi visitatori.
…Se sei in grado di canalizzarli sul tuo sito, non ti sarà difficile riuscire a monetizzare tale volume di traffico targettizzato. Altri tipi di blog molto apprezzati sono quelli che trattano delle recensioni serie e oneste. Puoi recensire libri, film, elettrodomestici, prodotti informatici e tantissima altra roba. Anche in questo caso si possono sviluppare, potenzialmente, parecchi visitatori.
Ovvo che, se vuoi, puoi anche scrivere le recensioni per portali come Ciao.it ma francamente te lo sconsiglio! Perché? Per il semplice motivo che le recensioni ti vengono pagate una miseria e, lavorando in questo modo, farai solamente prosperare il business altrui ma non il tuo portafogli.
Prima di andare avanti, voglio darti alcuni consigli generali e molto importanti. Su qualunque cosa vuoi scrivere, allora se desideri guadagnare veramente devi curare in particolar modo alcuni aspetti vitali:
Devi imparare a scrivere bene, sia dal punto di vista sintattico che semantico, utilizzando al meglio la punteggiatura.
Devi scrivere cose interessanti, oneste e precise. La persone decidono di leggerti se trovano informazioni ritenute valide e che le arricchiscono, non perché hanno tempo da perdere.
Ogni nicchia è importante, ma ognuna di queste nicchie dovrà essere monetizzata in modo differente. Sta a te trovare il metodo migliore per farlo.
Rispondi sempre alle domande dei visitatori e fatti vedere attivo e presente. Così facendo i lettori tenderanno a tornare.
Per ultimo e non meno importante, sii competente sugli argomenti che vuoi trattare. Non fare come quei tizi che scopiazzano contenuti a destra e a manca, li incollano sul proprio blog e poi non rispondono a nessuno perché non sanno cosa caspita dire. Davvero pessimo!
Tuttavia, ciò che ho appena detto non basta. Se vuoi aumentare al massimo l’efficacia del tuo business online allora dovrai sicuramente curare anche l’aspetto “ottimizzazione SEO”. Se speri che il tuo sito diventi famoso grazie al solo passaparola, o con visitatori che vengono a trovarti in modo del tutto casuale, campa cavallo che l’erba cresce…
Ottimizza al massimo tutti gli aspetti del tuo sito. Al limite, se non lo sai fare in prima persona, allora affidati a un professionista esperto. Solo se riesci a posizionarti bene nei motori di ricerca (specie su Google), per le parole chiavi giuste, allora puoi sperare di guadagnare delle belle somme di denaro.
Altrimenti, se speri di convogliare traffico in target sul tuo sito soltanto tramite la pubblicità a pagamento (anche se all’inizio è probabile che dovrai fare così datosi che il SEO è lento…), il rischio che in seguito corri è di non aver un buon ROI (ritorno sull’investimento).
Ma adesso parliamo dell’argomento più importante: come monetizzo il traffico? Esistono, sostanzialmente, tre metodi per “trasformare” i visitatori del tuo blog (ma volendo anche di un semplice sito) in soldi:
Vendere spazi pubblicitari sotto forma di banner o link testuali
Vendere qualcosa ai lettori
Fornire delle consulenze private
Ovviamente ognuno dei tre metodi si adatta meglio a una nicchia e a un modo di lavorare piuttosto che a un altro. Se hai un sito generalista ben avviato, dove parli di un po’ di tutto in modo generico, allora devi per forza sfruttare il traffico internet vendendo spazi pubblicitari.
Anche se hai un sito che parla di politica, sport (non di nicchia), moda, gossip, eccetera, allora non puoi fare molto altro che utilizzare annunci pubblicitari per monetizzare. Uno dei servizi più gettonati è AdSense ma, a meno che tu non abbia una quantità di visitatori davvero enorme, ci farai ben pochi soldi fidati.
Se invece ti occupi di argomenti specialistici come finanza, benessere fisico (in una particolare nicchia), prestiti, mutui, dimagrimento, PNL e via discorrendo, puoi sfruttare i tuoi visitatori per guadagnare tramite le affiliazioni o, meglio ancora, attraverso la vendita di infoprodotti creati direttamente da te o da un tuo business partner (tu vendi e a lui gli giri una percentuale su ogni copia venduta).
Per quanto riguarda il discorso dell’affiliazione, si tratta di consigliare ai visitatori del tuo blog l’acquisto di uno o più prodotti a cui sei affiliato tramite dei link codificati che “dirotteranno” i tuoi visitatori presso il sito del venditore.
Se il tuo sito dà consigli professionali e onesti, allora gli utenti che manderai nelle pagine di vendite compreranno (non tutti ovviamente) e tu guadagnerai una commissione di affiliato, pattuita precedentemente con il gestore, su ogni vendita che gli avrai procurato.
Invece lavorare con gli infoprodotti consiste nel realizzare tu stesso un prodotto formativo digitale (ossia scaricabile online in versione ebook, audio corso, video corso o software) che spiega ai potenziali clienti come risolvere un problema, o come soddisfare una loro specifica esigenza. Se il tuo prodotto è valido, e soprattutto se lo sai pubblicizzare bene con un buon marketing, allora potrai effettuare molte vendite.
Infine se ti occupi di tematiche professionali come consulenze legali, mediche, del lavoro, eccetera, allora potresti utilizzare le tue competenze e i tuoi visitatori per pubblicizzarti e/o per fornire consulenze online a pagamento in telelavoro. La rete ha permesso di svolgere dei lavori che prima esistevano soltanto offline. Le consulenze sono uno di questi lavori!
Sempre più numerosi sono i professionisti che effettuano consulenze via Skype o via e-mail, per abbattere i costi di esercizio di uno studio fisico e per poter raggiungere un pubblico enormemente più vasto di quello dove risiedono. Non farai fatica a trovare commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, di impresa, psicologi e molti altri professionisti che lavorano su tutto il territorio nazionale tramite il web.
Oltre alla gestione del blog puoi migliorare notevolmente la tua presenza in rete sfruttando le potenzialità dei social network, utilizzando la viralità di Facebook o di YouTube, oppure, pubblicizzandoti con AdWords (è il servizio pubblicitario a pagamento che fornisce Google).
Se ti chiedi come fare soldi su internet con altre metodologie, oltre a quelle che ti ho elencato fino a ora, allora sappi che esistono anche altri modi di lavorare e guadagnare online. Vediamoli in breve qui di seguito.
=> Avviare un e-commerce
Tra i metodi per guadagnare con internet della prima ora c’è sicuramente quello, ormai “classico”, del commercio elettronico. In pratica si tratta di vendere della merce che hai in magazzino tramite portali presenti on-line (ad esempio eBay o Amazon), oppure ti crei tu stesso un sito proprietario dove inserisci un carrello elettronico, una vetrina e tutto il resto che ti serve per vendere in internet.
Inizialmente, ti parlo degli anni ’90 (insomma agli albori della rete per come la intendiamo oggi), gli ecommerce viaggiavano in parallelo a un negozio fisico a cui lo stesso ecommerce era appoggiato. In secondo tempo invece, sempre più frequentemente, il negozio on line è diventato un’attività esclusiva!
=> Utilizzare il sistema drop ship
Se vuoi avviare un ecommerce senza l’appoggio del negozio fisico, e senza neanche avere magazzino, allora il dropshipping viene in tuo aiuto! Infatti con questo sistema puoi tranquillamente vendere della merce che non possiedi fisicamente e poi girare l’ordinativo al dropshipper, il quale spedirà – in modo trasparente – la merce al cliente che penserà di aver acquistato da te…
Il vantaggio è quello di avviare un commercio elettronico senza avere nessuna delle spese che una normale attività commerciale imprime alle tue casse: niente affitto di negozio o magazzino, niente merce invenduta, niente impiegati, niente spese per riscaldamento, assicurazione, illuminazioni, eccetera.
=> Lavorare come freelance
Ovvio che non potevano mancare i professionisti del freelance. La rete, infatti, ha permesso lo svilupparsi di tutta una serie di settori che prima soffrivano moltissimo a farsi strada, a causa dei costi elevati. Adesso invece, grazie a internet, moltissimi freelance possono operare in tutta sicurezza e con grandi vantaggi online!
Pensa a tutte quei professionisti dell’arte come fotografi paesaggistici, pittori, designer, architetti, compositori, musicisti, creatori di ambietazioni, copywriter, ghostwriter e tanti altri ancora.
A tutte queste professioni si aggiungono quelle più specifiche e tecniche dell’informatica che ha a che fare con internet: programmatori, webmaster, webdesigner, grafici, eccetera.
Insomma se cerchi metodi su come fare soldi su internet, allora non hai che l’imbarazzo della scelta. Sta a te vedere quale dei settori che ti ho elencato possono fare di più al caso tuo, in base alle tue attitudini, alle tue competenze e a quello che ti piace fare di più in assoluto. Ad ogni modo, dovrai metterci tanta passione e voglia di fare, perché i guadagni facili non esistono e non esisteranno mai nemmeno sul web.
Alcune considerazioni:
tempo: fattore rilevantissimo.
Un metodo di guadagno veloce esiste, per la verità, il trading sui derivati finanziari.
Il tempo va impiegato sopratutto nello studio, ma attenzione che ci si può guadagnare, come rimettere, in questo tipo di attività.
Consulenze e telelavoro:
a mio avviso si dovrebbe distinguere…..
telelavoro non significa, necessariamente, fare consulenze on line, via mail o tramite skype.
Spesso il telelavoro è anche solo quello che puoi fare a casa tua, quando ad esempio scrivi una consulenza per studi professionali, allegandola via mail e spedendola allo studio, che poi la gira al cliente.
Oppure quando scrivi un ricorso legale, per uno studio, che poi utilizza il tuo lavoro per un cliente, e via di questo passo….
Invece, la vera consulenza on line è quella che vendi on line e realizzi on line, cioè via mail, ad esempio.
Il grosso vantaggio per il cliente è il costo decisamente inferiore, rispetto ad analogo servizio off line.
Considera, ad esempio, una consulenza aziendale.
Quali sono i costi inerenti al fatto che il professionista si debba recare in azienda, ecc.?
Cospicui, direi.
Chiaro che se, invece, il consulente non deve recarsi in azienda, si risparmia tempo e costi di trasporto del consulente, e quindi il costo complessivo risulta decisamente inferiore.
Il vero problema è: come venderla?
A tal riguardo, esistono diverse scuole di pensiero.
Tanto per riassumere, ci sono alcuni che ritengono sufficiente il solo marketing on line tradizionalmente inteso, anche solo al fine di vendere prodotti e servizi a prezzo elevato, senza nulla più….
Un’altra scuola di pensiero ritiene, invece, che in questi casi il marketing on line sia solo una delle componenti di tutto il processo di vendita.
Questo andrebbe, quindi, integrato con altre tipologie di marketing, riconducibili, più o meno, al direct response marketing, non esclusi eventuali interventi di telemarketing, se non quando, eventualmente, anche vendite dirette, con tanto di appuntamento fissato tra consulente di vendita/venditore e potenziale cliente dal vivo.
Ovvio che il problema non può non occuparsi di un aspetto fondamentale, cioè il rapporto tra obiettivi e risorse.
Di gran lunga preferibili, ovviamente, quelle metodologie commerciali che utilizzano il minor quantitativo di risorse possibili.
Diversamente, si rischia di ottenere un risultato, in rapporto ai costi sostenuti (tra vendita diretta, telemarketing, ecc.), decisamente inferiore alle giuste aspettative.
Quale strategia nel marketing on line?
Qui con il termine strategia si intende quella finalizzata a monetizzare tutto il lavoro di marketing on line.
Il vero obiettivo è la quantità di vendite ed il fatturato.
A tal riguardo, dobbiamo dire che non tutte le strategie sono premianti in ugual misura.
Considerando molteplici statistiche, nonché gli studi effettuati, al riguardo, da diversi marketers, occorre osservare quanto segue.
Oggi pare mediamente più premiante la strategia basata su squeeze page, piuttosto che quella basata sui blog.
Lo scopo dovrebbe essere, prima di passare alla vendita vera e propria, quello di costruire una mailing list fatta di utenti targhettizzati.
E pare che ci si arrivi prima con una squeeze page, piuttosto che con un blog.
In ogni caso, a parità di strumenti utilizzati (blog, squeeze page), il problema di fondo divienecome ottenere traffico targhettizzato in quantità rilevante.
Diciamo subito che se uno intende agire professionalmente, il che significa soprattutto non perdere tempo, e quindi arrivare ai risultati nel più breve tempo possibile, inutile farsi illusioni.
Qui le statistiche ci dicono, inequivocabilmente, che vince il traffico a pagamento.
Il Seo, per quanto ben gestito, richiede tempi decisamente più rallentati, almeno sinora…..
Ma vorrei concludere, osservando che, forse, la miglior strategia è un’altra ancora, alternativa sia rispetto al classico pay per click, sia rispetto a SEO e strategia free per click tradizionali:
e cioè, personalmente, statistiche alla mano, risulta premiante il seguente detto:
IL DENARO E’ NELLA LISTA…..
DEGLI ALTRI!
Vi sono diversi marketers ed infomarketers, che ritengono vincente la strategia di vendita sulle liste degli altri.
Come dar torto a costoro??
I motivi sono evidenti:
se l’obiettivo è quello di avere una lista corposa e targhettizzata, per quanto tu possa ottimizzare strategie sia di free per click, sia di pay per click, comunque è evidente che la costruzione della lista è un obiettivo da realizzare, mentre le liste degli altri sono una realtà già conseguita, un obiettivo già raggiunto.
Certo, dovrai suddividere i tuoi guadagni, ma….
Fatti due conti e ti accorgerai di come questa strategia sia di gran lunga vincente, rispetto alle altre, per diversi rilevantissimi motivi.
Intanto:
se ti devi costruire tu la tua mailing list, ci devi mettere impegno, lavoro, tempo, studio, prove, testi, ecc. ecc……
Tutto questo, senza peraltro aver alcuna sicurezza di raggiungere un risultato interessante.
Invece, se tu usi la lista altrui, quella è già lì, definita nella sua consistenza numerica.
Seconda motivazione, a favore di tale strategia, è fondamentale:
anche un marketing mediocre consente di raggiungere significativi risultati, se applicato a liste di una certa consistenza, mentre il migliore dei marketing, applicato ad una mailing list di tua creazione, rischia di far conseguire risultati da…dilettanti!
Basta farsi due conti:
ipotizza due casi diversi, a e b.
Nel caso a, tu ti sei fatto un mazzo così, per ottenere, diciamo,una lista di 10.000 iscritti, ok?
Diciamo che il tuo obiettivo è quello di conseguire almeno 1000 vendite di un prodotto.
Che tasso di conversione devi raggiungere, sulla tua lista, per ottenere tale risultato?
Ebbene, il 10%!!!!
Perché i punti esclamativi??
Perché un tasso del dieci per cento è molto elevato.
Devi utilizzare un marketing fatto come Dio comanda, perfetto, geniale, e poi, nonostante questo, non è neppur detto che riesci a conseguire tale risultato…..pur utilizzando il migliore dei marketing……
Inoltre, quanto tempo e denaro, quanto impegno, insomma, che culo ti sei dovuto fare, per avere quella lista di 10000 iscritti??
Invece, immagina di usare un marketing mediore, che abbia un’efficacia di un decimo rispetto a quello utilizzato nel precedente esempio.
E passiamo, quindi, all’esempio b:
un marketing che abbia anche solo un’efficacia dell’1%, inteso come numero di vendite realizzato sul totale degli iscritti ad una mailing list, consente di conseguire 1000 vendite, su una lista di 100000 iscritti.
Se questa lista è di un tuo partner, è già pronta, e non hai neppure fatto nulla per costruirla.
Ora, se confrontiamo i due esempi, a e b, a parità di condizioni, cioè che ogni marketing abbia un’efficacia uguale, diciamo un tasso di conversione dell’1%, possiamo arrivare a numeri molto interessanti. E cioè:
fai conto di vendere un infoprodotto a 100 euro, prezzo al netto IVA.
Lanci il tuo infoprodotto su una tua lista, di 10.000 iscritti, ed hai un tasso di conversione all’1%:
Quanto realizzi?
100 vendite, che moltiplicato 100 euro, fa 10.000 euro, ok??
Immagina, invece, di lanciare il tuo prodotto sulla lista del tuo partners, che ha 100.000 iscritti.
Un tasso dell’1% di conversione fanno 1000 vendite, che moltiplicato 100 euro porta ad un risultato di:
100.000 euro.!!!
Meglio guadagnarsi 10.000 euro, da soli, o molto meglio realizzare 100.000 euro da suddividersi??
Fai un po’ tu….
Ok, ok, ora, se smettessi qui il ragionamento, qualcuno potrebbe (GIUSTAMENTE, CI MANCHEREBBE ALTRO!!) obiettare:
bravo, ma secondo te è così facile stringere tali partenership???
Allora, visto che conosco questa obiezione, voglio dirti la realtà, e come ottimizzare l’obiettivo di conseguire una partnership di questo tipo:
alcuni titolari di liste corpose, fanno questo ragionamento:
io sulla lista investo, e calcolo quanto, mediamente, ogni iscritto alla lista è disponibile a spendere all’anno.
Quindi, è chiaro che su quello che, mediamente, in un anno, spende l’iscritto alla lista, il titolare della lista vorrebbe guadagnare il più possibile, e quindi preferisce lanciare prodotti suoi, dove guadagna il 100%, piuttosto che dividere con te.
Questo ragionamento perà non è fatto da tutti, ma solo da coloro che hanno loro prodotti, per arrivare a colmare la capacità di spesa media dell’iscritto alla loro lista.
Ma ci sono altri che, invece, sono in una situazione diversa……
Hanno ormai venduto i loro prodotti e non ne hanno altri loro, almeno a breve termine, da vendere agli iscritti alla loro lista.
Devono quindi trovare altri prodotti, per arrivare a saturare la capacità media di spesa del loro iscritto, e qui ecco che si aprono alle partnership esterne.
Proprio in tal modo ho iniziato, da esempio, la mia attività on line, cioè quando Giacomo Bruno aveva ormai realizzato la totalità o quasi dei suoi prodotti da vendere alla sua lista ed alle liste dei suoi affiliati.
Di qui nacque l’idea di aprire la BE ad autori esterni (io, se non ricordo male, fui il primo, o comunque uno dei primi autori esterni)…
Ovvio che sui prodotti venduti da altri autori, la Bruno Editore non guadagna quello che guadagnerebbe su prodotti realizzati direttamente da Giacomo Bruno, ma dagli infoprodotti di autori esterni, ha, nel tempo, sicuramente incassato molto di più che dalla somma dei singoli infoprodotti di Giacomo Bruno, ed ecco, quindi, che la partnership diviene una strategia economicamente premiante per l’editore e per l’autore.
Come consiglio di fare a chi volesse implementarla.
Intanto, di andare a visionare, ad analizzare, il catalogo di un soggetto, con il quale eventualmente vorreste stringere una partnership di questo tipo.
Prima caratteristica,è che deve essere posizionato su un target interessato ai vostri prodotti.
Inoltre, osservate se ha già messo in vendita prodotti di altri.
Questo significa, evidentemente, che è già disponibile alle partnetsrhip, e che, anzi, lui stesso le ricerca.
Io ricordo di essere stato tra i primi autori esterni della BE, non perché fossi andato io a proporre la cosa a Giacomo Bruno, ma perché lui stesso andava alla ricerca di tali partnership.
Molto meglio affrontare il discorso con siffatti soggetti, piuttosto che andarlo a fare con qualcuno che è ancora concentrato solo sulla vendita di propri prodotti.
Spero, infine, anch’io di aver dato alcune buone dritte a chi interessato al guadagno on line ed all’infomarketing, e quindi, buon guadagno on line a tutti nel 2013!