Giuliano, un lettore di questo sito, recentemente ci ha mandato una mail dai toni molto preoccupati:
“Salve, ho scaricato e ascoltato con molta attenzione il vostro seminario gratuito su come guadagnare on line. Devo dire che l’ho trovato interessantissimo e prezioso per chi, come me, si avvicina a questa nuova avventura con molta cautela e scrupolosità. Tuttavia, alla fine del seminario mi è sorto un grande dubbio: gli infoprodotti sono in formato doc, pdf, eccetera, o fisici in dvd. Come avete risolto il problema grave della divulgazione dei vostri documenti su sistemi come eMule o uTorrent?”
…In pratica Giuliano ha tirato in ballo l’ormai “antichissimo” problema della pirateria su internet. Ovviamente, la preoccupazione implicita di tante persone come lui è questa: gli infoprodotti sono in formato digitale -> ergo possono essere diffusi tramite file sharing e simili -> ergo possono scaricarseli cani & porci -> ergo nessuno o quasi li comprerà più -> ergo chi li vende guadagnerà poco o niente.
Smentisco categoricamente – e con molto piacere! – che chi vende infoprodotti non guadagni una mazza a causa della pirateria informatica. Vediamo il perché.
Ci tengo a rispondere pubbicamente a questa mail, datosi che solleva il classico “dubbio amletico” che si pongono molti novellini all’inizio (senza offesa per nessuno).
Prima di tutto un infoprodotto, specie in Italia, è sempre un “fenomeno di nicchia” (nel vero e proprio senso della parola) e normalmente si rivolge a un pubbico maturo – che quindi ha la capacità finanziaria di spendere soldi – che ha un problema da risolvere in un determinato campo.
Pertanto, salvo forse qualche rara eccezione, gli infoprodotti non si prestano a essere selvaggiamente piratati da orde di ragazzini galvanizzati che non vedono l’ora di “condividere” online qualunque cosa.
Inoltre l’utilizzo di un programma di affiliazione che permette di rivendere questo o quel infoprodotto intascando sostanziose commissioni, spesso fa in modo di scoraggiare la loro condivisione gratuita (“perché dovrei condividerli gratis quando invece ci posso fare i quattrini???”).
Ovvio che un certo margine di pirateria esisterà sempre in questo campo…come esiste in qualunque cosa possa essere trasmessa online, non si scappa! Tuttavia, non mi risulta che le grosse case di software chiudano i battenti a causa della pirateria…
Qualche intelligentone dirà “ma loro guadagnano su un sacco di gente!”. Yes of course, ma su tot copie di Photoshop regolarmente vendute (giuste per fare un esempio), ce ne saranno altrettante (se non di più) che sono state “condivise”.
Al contrario, le copie non pagate di un infoprodotto sono sempre in numero nettamente MINORE di quelle che vengono pagate. Ma poi, alla fine della fiera, vuoi sapere qual è la verità? Eccola: con un buon infoprodotto si fanno, in ogni caso, un sacco di soldi!!!
Insomma: noi infomarketers non stiamo qua a pettinare le bambole e facciamo questo business solo per un motivo: ci guadagnamo (e anche bene!). Poi è anche vero che ci piace e ci divertiamo un mondo a fare questa roba online. 🙂
Pertanto se c’è qualcuno che, raramente, sparge ai quattro venti le nostre opere non ce ne curiamo perché, fino a quando intaschiamo dei bei soldi, per noi si tratta di un problema secondario.
Aforisma del saggio: “a ogni problema c’è una soluzione e se non c’è una soluzione allora non è un problema!”. Traduzione per i duri di comprendonio: nessuno potrà mai sconfiggere il fenomeno della pirateria sul web, tanto vale conviverci e fare buon viso a cattivo gioco.
Morale della favola: ragazzi non state a fasciarvi la testa prima di rompervela!!! Pensate alle cose che contano veramente per fare i soldi con un business online e poi vedrete che, una volta che inizierete a intascare i vostri primi bei soldi, questa stronzata della pirateria sarà il vostro ultimissimo pensiero! 🙂
A parte la dimensione del fenomeno, direi che tecnicamente tutto si può risolvere……
Già per i software sono state predisposte misure anticopiatura, che consentono di far funzionare il software solo su un certo numero di computers, ma il problema resterebbe per prodotti realizzati come file excel, pdf, ecc.
Tuttavia, anche per questi prodotti digitali, in via sperimentale, si sono già realizzati accorgimenti tecnici che non consentono di visualizzarli, se non sui computers legittimati.
La cosa è stata studiata anche per motivi di sicurezza.
Si immagini cosa potrebbe succedere se dati riservati cadessero in mani sbagliate.
Ho avuto modo di sperimentare personalmente la cosa, ed infatti un file pdf riuscivo a leggerlo sul computer del legittimo proprietario, ma non su altro computer, sul quale lo stesso file era stato trasferito, sia provando tramite trasmissione come allegato in posta elettronica, sia provando la copiatura tramite chiavetta.
Il file, infatti, lo copi, ma non si apre.
E questo metodo non ha nulla a che fare con l’inserimento di password.
Ho saputo che i primi prototipi di questi file, che poremmo definire di nuova generazione, sono stati studiati proprio per motivi di sicurezza, e quindi credo anche che, per gli stessi motivi, comunque, non saranno divulgati in commercio almeno per un certo tempo ancora.
Ora, appunto, questi sistemi non sono ancora disponibili, comunque chiaro che se un business si basa su un fatturato rappresentato dalla vendita di un cospicuo numero di copie di un prodotto, diciamo che il problema della cosiddetta pirateria, che più tecnicamente rappresenta una violazione del diritto d’autore, viene considerato un costo da sopportare, nè più nè meno che i furti che si verificano in un grande magazzino.
Nonostante i furti, non per questo i grandi magazzini smettono la loro attività, proprio perchè, nonostante i furti rappresentino un costo, la loro incidenza non è tale da modificare significativamente il bilancio dell’attività.
Del resto, ogni attività ha i suoi rischi.
Una banca può essere rapinata o svaligiata, ma nonostante questo, l’attività continua ad essere remunerativa.
Comunque, diciamo anche che chi, tecnicamente, si pone dal lato dell’illegalità, quindi il ladro, piuttosto che chi viola il diritto d’autore, o ancora chi entra abusivamente in un sistema informatico, ha sempre un vantaggio competitivo su chi invece deve difendere i legittimi diritti dei proprietari.
Il motivo è semplice: è il secondo ad agire, dopo colui che ha implementato le misure di sicurezza, quindi ovvio che ha il vantaggio di poter studiare queste e trovare accorgimenti per superarle.
Invece colui che implementa tali misure, non conosce ancora cosa farà l’intrusore, se così vogliamo definirlo.
E’ lo stesso motivo, per cui un virus informatico nuovo potrebbe bypassare le difese del miglior antivirus.
Del resto, proprio questo insegna l’evoluzione storica:
difesa che vai, grimaldello che trovi.
Diciamo, in sostanza, che ogni difesa può essere superata.
Le proorte blindate si tagliano con la fiamma ossidrica, le serrature di sicurezza si aprono con grimaldelli a conformazione variabile, i sistemi antifurto li disattivi con software a scannerizzazione, e via dicendo, ed anche i cosiddetti programmi non copiabili, li puoi copiare con determinati accorgimenti.
Ecco un aneddoto che la dice lunga:
purtroppo, pare che quest’anno (forse perchè bisestile, per chi crede in certe cose….) non sia dei più fortunati.
Io, tra un problema informatico e l’altro, ho avuto anche quello di un pc che si è all’improvviso troppo surriscaldato…..e quindi ecco cosa è successo:
ho portato il pc dai soliti tecnici, per i quali, viste le condizioni dell’hard disk, sarebbe stato da buttare…niente di pià falso…grazie alle info di un mio conoscente, mi sono rivolto ad un tecnico, di sua conoscenza, che mi ha detto…non si preoccupi, riavrà il suo pc come nuovo, con tutti i dati e programmi che aveva prima….
io ovviamente non ci credevo, anche perchè taluni programmi….beh, ho dovuto ricredermi…..
ed alcuni software che erano sul pc erano di case produttrici neppure pià esistenti…
io ovviamente li chiesi come avesse fatto…
lui mi rispose: ecco, l’unica cosa che le chiedo è di non chiedermi nulla, altrimenti vorebbe dire che svelo alcune cose che in pochi sappiamo fare….come si vede, alcuni esperti già sanno fare quello che solitamente viene ritenuto impossibile……
Detto questo, direi che chi fa infomarketing, quindi, dovrebbe vedere le cose come le vede un grande magazzino: come un costo.
Il problema, quindi, diviene proprio questo, cioè l’entità del business di cui stiamo parlando.
E proprio per questo chi si occupa di un business professionalmente rimane convinto che, al di sotto di una certa soglia, il discorso non valga la candela.
Se l’utente che ha scritto l’email ha mai avuto occasione di contattare nomi importanti in certi business, on line oppure off line, sa che questi, e talora i loro staff, visto che magari direttamente con loro neppure ti fanno parlare, non prendono in considerazione prospettive che si pongono al di sotto di certe dimensioni come volume d’affari.
Chiaro che, invece, magari il problema delle cosiddette copie piratate se lo pone chi vende un numero limitato di un certo prodotto, ma allora è chiaro che il problema vero non è la pirateria, ma il suo business, che è più un gioco che un business.
Per chi fa invece business realmente i problemi sono altri:
ad esempio, il nuovo algoritmo denominato google penguin, che mette in dubbio le tradizionali tecniche di link building, ad esempio.
Per finire, un consiglio a Giuliano:
non preoccuparti della pirateria sopratutto se vendi prodotti che hanno un prezzo non particolarmente elevato (quali potrebbero essere software del costo di migliaia di euro….) ed invece preoccupati della domanda che fanno spesso gli uomini d’affari:
di che stiamo parlando?
Intendono riferirsi a quelle situazioni in cui si parla di business, quando i volumi d’affari sono al di sotto delle attese….il senso è che, appunto, non ha senso parlare di business sotto certi volumi, e quando invece ha senso, allora eventuali abusi e violazioni, siano questi furti o violazioni di diritti, non sono un particolare problema, essendo uno dei costi che si debbono sopportare e mettere in conto.
Ciao Flavio, prima di tutto grazie per i complimenti! 🙂 Per quanto riguarda il discorso degli infoprodotti, tempo fa abbiamo scritto un articolo più specifico che puoi trovare qui: https://www.guadagnareonlineitalia.it/guadagnare-con-gli-infoprodotti/
Marco invece lo puoi contattare tramite Facebook:
https://www.facebook.com/internetliving/
Se vuoi puoi anche intervenire in questo gruppo dove siamo entrambi (Mark e Marco) presenti e dove si discutono diverse cose, tra cui anche il network marketing:
https://www.facebook.com/groups/venditorevincente/
Ciao mark e marco
Complimenti per il questo sito e l’audio che ho scaricato….si sente che siete persone oneste e sincere….e ferrate. Detto questo però in questo articolo non spiegate la pratica….cioé come si creano questi infoprodotti?
Ma sopratutto CHI CI PAGA? COME CI PAGANO?? Per uno che non l’ha mai fatto ma che vuole iniziare queste sono informazioni utili per prendere una decisione….grazie della risposta.
Ps: vorrei parlare con Marco di network marketing……..ci sono dei punti che andrebbero chiariti perché non sono proprio esatti e danneggia un po’ l’immagine del network……ciao
Ciao Mark e Marco, ho scaricato il vostro seminario audio gratuito oltre agli altri video che mi arrivano per email e li ho trovati davvero molto interessanti.
In particolare ho seguito quello in cui rispondevate alle domande più frequenti che che si fa la maggior parte di coloro che si avvicinano per la prima volta all’infobusiness 🙂
Sono ad un passo dall’acquistare il vostro corso ma prima di ciò volevo porvi questa domanda: “Sul vostro corso spiegate anche come eventualmente trovare online le persone che hanno le competenze giuste per creare un infoprodotto oltre ad individuare la giusta nicchia?
Questa domanda mi sorge spontanea partendo dal presupposto che una volta individuata la nicchia, io non abbia le competenze per crearlo e pertanto dovrei affidarmi a terze persone. Ti ringrazio in anticipo.
Ciao Giancarlo, all’interno del corso troverai un modulo specifico dove Mark spiega come ha fatto ha trovare online le persone che hanno le competenze giuste per creare buoni infoprodotti in nicchie profittevoli, ma sulle quali Mark non era assolutamente un esperto. Inoltre, se avrai altre domande in merito, le potrai fare direttamente a Mark all’interno del forum di assistenza ai clienti del corso “Guadagnare Online”.
Ciao a tutti, dopo aver seguito i vostri video gratuiti (ma anche già durante i primi) ho comprato il corso.
Sono nella primissima fase, quella dove va seguito per intero una prima volta con meno interruzioni possibili, ne sono molto entusiasta.
Completissimo e motivante, non vedo l’ora di mettere in pratica i vostri consigli.
Oltre ai contenuti che sono palesemente molto validi si percepisce che siete persone oneste.
Grazie per l’ opportunità
Buon lavoro
Nunzia
Ciao Nunzia, ti ringrazio per questo bellissimo feedback sul nostro corso. Buon business online! 🙂
Veramente complimenti Mark io sono un ex imprenditore a cui le banche hanno fatto passare la voglia di esserlo, ma ti giuro che da quando ho cominciato a seguire il vostro corso è tornato in me la voglia e l’entusiasmo di un tempo. Con questo dico e sottolineo che nella vita finché si ha la forza e la volontà bisogna sempre rialzarsi e non abbattersi mai, perché c’è sempre una speranza ed una via d’uscita….
Forza e coraggio☺